Riassumendo la prima parte e senza dilungarci, per esigenze operative, magari dopo l’acquisto di un nuovo macchinario o di un ampliamento dello stabile è sorta la necessità di un aumento di potenza e interpellato il fornitore di energia ci risponde che non è disponibile la fornitura in bassa tensione; quindi bisogna a proprie spese realizzare una cabina di media tensione per raggiungere la potenza richiesta.

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Per vedere quali sono le alternative da adottare prima di decidere di realizzare una cabina di media tensione con tutto ciò che ne consegue (vedi la prima parte dell’articolo) faremo appello alla saggezza dei nostri nonni.

Avevo circa 22 anni, ero alle prime armi e Zia Santina che invece aveva credo all’epoca più di 70 anni e una vita di sacrifici e duro lavoro, mi diceva sempre: “Ricordati Fernando, le cento lire fanno le mille lire, le mille lire fanno le dieci mila lire, le dieci mila lire fanno le cento mila lire e le cento mila lire fanno i milioni. . .”

Ogni volta che la incontravo me lo ripeteva, sempre la stessa cantilena alla quale io rispondevo con grande rispetto: “Certo zia, lo so, lo so. . .”  Mica vero, ascoltavo le sue parole con il rispetto che si deve ad una persona della quale nutrivo un grande affetto ma non comprendevo allora il vero significato delle sue parole; e spero tanto di far breccia sui lettori che sicuramente sono più saggi di me a quell’epoca . . .

Facendo riferimento a Zia Santina e la necessità di recuperare potenza per l’istallazione del nuovo macchinario possibilmente senza fare la cabina di media tensione (la coperta è corta), la prima e più economica delle opzioni per risolvere il problema è di fare un audit energetico con i fiocchi in azienda ed avere una fotografia attuale molto accurata dei consumi complessivi e la modalità in cui si utilizza ogni singolo kilowattora. . .

Alla fine, i kilowattora sono quelli e se pensiamo che razionalizzare o risparmiare un kilowattora è quasi sempre una sciocchezza mentre comprarlo (specialmente se sei costretto a fare una cabina di media tensione) oppure produrlo magari tramite un impianto di cogenerazione, fotovoltaico o altre fonti è una vera tragedia. . .

In azienda (per fortuna) ci sono molteplici opportunità di razionalizzare l’energia e lo si può fare sia modificando le abitudini, ovvero con interventi tecnici poco onerosi molto vicino allo zero ma stilando delle procedure in base alle esigenze operative o di produzione oppure con interventi di razionalizzazione e risparmio energetico.

Quest’ultimi implicano spesso una complessità maggiore e anche investimenti per l’implementazione ma attenzione, non bisogna mai confondere grandi risparmi con grandi investimenti!!! Non è necessariamente così, nella mia esperienza di Energy Coach ho ottenuto risultati strepitosi con pochissime risorse economiche.

Ci vediamo nella terza parte dell’articolo dove analizzeremo varie possibilità per recuperare kilowattora ed evitare di realizzare la cabina elettrica di media tensione!

Buona energia a tutti !!!

Ing. Fernando Michelena

324 807 4146

ing@michelena.it

 

 

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